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Il Territorio
Il paese è situato ad una altezza di 247mt s.l.m. ed è dominato da un irto dirupo di 561 metri su cui, sono situati i ruderi di un antico Castello di origine Normanna. Il territorio di Gioia topograficamente può essere suddiviso in una zona montuosa a Nord, ed in una zona piuttosto pianeggiante a Sud, dove passa il fiume Volturno che segna i confini comunali nella parte meridionale del territorio. Le alture del territorio Gioiese fanno parte del massiccio del Matese, la catena montuosa più alta ed importante della Campania, facente parte della catena dorsale degli Appennini. La parte antica del paese presenta stradine strette e tortuose la cui architettura è di tipo seicentesco. Vi sono molte abitazioni con portoncini ad arco a tutto sesto, a volte riportanti stemmi e fregi di stile barocco.
Il Matese che è il gruppo montuoso più grande della Campania a forma ellittica con l'asse maggiore orientato quasi da Ovest verso Est, è posto a confine con la regione Molise. Alle pendici dei monti Erbano (m.1385) e monte Monaco (m.1337), appartenenti al massiccio del Matese, si è sviluppato il territorio di Gioia Sannitica, caratterizzato da diversi nuclei abitativi di cui i più popolati sono Taverna, dove è situato il Municipio, e il centro di Calvisi. Gli altri centri urbani disposti a differente altitudine, costituiti da case rurali disposte intorno a piccole chiese sono: Caselle, Curti, Criscia, Carattano, Auduni. Risulta evidente, la mancanza di un unico centro urbano, ma tutti gli agglomerati sono comunque dominati dalla imponente mole del Castello, che si erge all'imbocco della valle di delimitazione del monte Erbano dal monte Monaco. In questi territori, il popolo dei Sanniti vi dimorava in case sparse, e in caso di pericolo si rifugiava in luoghi forniti di mura fortificate.
I Romani nel periodo della loro dominazione, conservarono gli usi e i costumi dei popoli assoggettati e quindi la divisione dei Sanniti in tribù e la loro dislocazione sul territorio. Successivamente vi furono i periodi di dominazione Longobarda e Normanna che lasciarono importanti tracce nel territorio.
Al periodo Longobardo viene fatta risalire la venerazione del santo protettore di Gioia Sannitica, S. Michele Arcangelo, venerato in grotte o chiese rupestri, una delle quali è ancora oggi esistente nella frazione Curti.
Più tardi vi fu l'insediamento del Castello ad opera dei Normanni, complessa struttura circondata da mura, in cui si può notare un mastio circolare dimora del feudatario, case e magazzini a livello inferiore. Poco distante un agglomerato di case intorno alla propria chiesa: le Caselle.
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